Giro d’Italia 2022, Mauro Vegni commenta l’assenza di tanti big italiani: “Specie se non punti alla vittoria finale, Giro e Tour possono convivere”

Mauro Vegni non nasconde l’amaro in bocca per le scelte di alcune squadre in vista del Giro d’Italia 2022. Il direttore della Corsa Rosa, infatti, non ha gradito soprattutto la notizia dell’assenza di Damiano Caruso, secondo classificato nella passata edizione, di Sonny Colbrelli e di Filippo Ganna, vincitore delle ultime cinque cronometro. La Bahrain Victorious, infatti, ha scelto di dirottare i due azzurri sul Tour de France 2022, nonostante avessero manifestato tutto il loro interessa a prendere parte al GT di casa, lasciando i gradi di capitano unico a Mikel Landa. Discorso simile per il piemontese che si presenterà in Danimarca con l’obiettivo di conquistare la prima maglia gialla della Grande Boucle.

L’esperto direttore di corsa ha raccontato tutto il suo disappunto al Corriere della Sera, partendo dal siciliano, l’anno scorso uno dei grandi protagonisti della gara: “Non trovo nessuna logica nell’assenza di Caruso, che mi sembra soprattutto uno sgarbo nei confronti di un ragazzo che da noi ha trovato una dimensione da leader che quest’anno potrebbe giocare fin da subito”.

Se, poi, sembra giustificare in parte l’assenza del campione del mondo delle prove contro il tempo, ben più duro è nei confronti del campione europeo che, a suo avviso, avrebbe potuto essere al via della corsa in Ungheria nonostante le fatiche classiche in primavera: “Capisco la scelta della Ineos, perché Ganna ha onorato la nostra corsa ed è giusto che tenti altre strade. Capisco meno quella della Bahrain per Colbrelli: specie se non punti alla vittoria finale, Giro e Tour possono convivere”.

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